Ziti con ragù di braciole

ziti con ragù di braciole

Piatto della domenica della tradizione napoletana. E' una valida alternativa al ragù classico fatto con varietà diverse di carni. Questo ragù è fatto con solo gli involtini ( a Napoli braciole), ha bisogno di una lunga e lenta cottura ma sicuramente più veloce di quello classico.

Ingredienti


Per 4 persone

350 g di ziti spezzati

Per le braciole

  • 4 fette di carne di manzo non troppo sottili 
  • pezzetti di pecorino romano  
  • 4 fettine sottili di lardo (facoltativo)  
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • uvetta e pinoli q.b.
  • aglio, sale e pepe q.b.

 

per il sugo

  • 1,5 lt.  di passata di pomodoro  
  • 1         cipolla media 
  • olio evo q.b. 

Procedimento


Preparare le braciole: mettere le fette di carne su un tagliere e farcirle con tutti gli ingredienti spezzettati. Chiuderle con degli stecchini o filo da cucina. 

In una pentola, meglio se di coccio soffriggere dolcemente la cipolla in un generoso giro di olio, unire la carne e far rosolare per bene.
Versare la passata, aspettare che arrivi al bollore ed abbassare la fiamma, coprire e lasciare cuocere lentamente girando di tanto in tanto. Dopo 30'-40' togliere le braciole e tenere da parte.
Continuare la cottura per almeno 2 ore o fino a quando l'olio affiora in superficie.

A fine cottura mettere di nuovo le braciole nel sugo per riscaldarle e spegnere.

Lessare la pasta, colare e mettere nella pentola senza sugo a fiamma moderata. Dare un paio di girate per asciugare l'acqua di cottura, aggiungere un paio di mestoli  di sugo e far insaporire.

Completare il piatto con altro sugo e abbondante parmigiano grattugiato.


    Commenti

    1. Stessa ricetta a casa mia!
      Solo con mezze maniche rigate al posto degli ziti(non li avevo) e parmigiano anche nelle braciole...
      patate del nostro orto fritte, castagne(della sagra)arrosto, vino rosso, il tuo tiramisù al limone...
      pioggia fuori, calduccio dentro.
      Che domenica,ragazzi!

      Felice settimana,Antonia!

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    2. niente scalda il cuore più dei cibi della tradizione. Cibi che sanno di antico, di casa, di famiglia, di buono.

      Grazie Antonia!

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